lunedì 16 novembre 2009

NUOVO PONTE GALLEGGIANTE

Buona sera a tutti,

nel post precedente ho accolto la notizia dell'apertura del nuovo ponte galleggiante che unisce San Rocco al Porto con Piacenza con un "finalmente" seguito da tanti punti esclamativi. Inutile dire che in un primo momento, come penso la stragrande maggioranza delle persone che si servivano tutte le mattine del vecchio collegamento per andare a Piacenza, ho accolto la cosa con grande gioia certo di poter ricominciare da subito ad utilizzare la stazione di Piacenza (con molti più treni rispetto a quella di Codogno) per recarmi in ufficio a Milano. La mia gioia è durata circa quaranta minuti ossia il tempo che ci ho messo per percorrere il nuovo collegamento durante un giro "di prova" domenicale...
In un primo momento ho pensato che dipendeva dal fatto che tutti vi si erano recati per curiosità, ma poi percorrendolo altre due volte durante lo stesso giorno ed anche ad orari improbabili, mi sono reso conto che purtroppo non dipendeva dal sovraffollamento post inaugurazione....
Le strade che giungono al ponte sia in un senso che nell'altro sono troppo piccole per il numero di autoveicoli che devono regolarmente transitare. Non capisco perchè per tornare da Piacenza a San Rocco (direzione Piacenza - Lodi per intenderci) occorre andare a prendere il ponte addirittura all'altezza del cimitero per poi percorrere una strada industriale alle spalle della stazione dove la coda è assicurata già dai primi metri di percorrenza. E non capisco neppure perchè il ponte debba essere chiuso dalle 23,00 alle 5,00...
Sorgono spontanee diverse domande: a cosa serve il nuovo ponte se i tempi di percorrenza sono più lunghi che impiegando l'autostrada? Non conveniva investire soldi (6,2 milioni di euro!) e tempo (visto che dalla caduta del vecchio ponte sono già trascorsi più di sei mesi) per sistemare il vecchio collegamento? Per quale motivo l'ANAS presumibilmente a fine anno ricomincerà a far pagare il pedaggio quando di fatto il nuovo ponte è del tutto inutlizzabile (se non per una gita al centro commerciale di San Rocco) visti gli ingorghi e le perdite di tempo?
Inutile poi lamentarsi se la gente si allontana dalla politica quando si viene spesso presi per i fondelli a questo modo. Qui non c'entra nè la destra nè la sinistra ma soltanto i cittadini che hanno affidato le loro speranze alle amministrazioni locali e sono stati puntualmente delusi. Si penserà che si tratta della solita cosa fatta all'italiana, ma onestamente mi sono stufato anche di sentire questa scusa. Noi italiani eccelliamo in una molteplicità di settori come mai ci perdiamo in un bicchier d'acqua quando si tratta di queste situazioni?
Come può pensare il sindaco di Piacenza che i suoi cittadini siano contenti di un'azione del genere? In questo modo si alimenta soltanto il sospetto anche perchè l'alternativa sarebbe la demenza di chi ha scelto questa via come soluzione. Ma purtroppo di demenza non si tratta, anzi a mio modesto avviso la cosa è stata più che ragionata...
Grazie
Fabrizio Bisconti

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